YuGiOh Online

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    Come tutti voi sapranno la vita è dura, molto dura.
    L'eroe della povertà, Trollface, vi narrerà le sue epiche imprese, dettate a sconfiggere la dittatura e l'ingiustizia da sempre presenti nei mezzi di trasporto pubblici Italiani.
    Appena ce ne sarà bisogno, caricherò nuovi episodi.

    Episodio I: La vecchietta

    6:50 del mattino.
    Il nostro impavido eroe era lì, davanti alla stazione, davanti al suo acerrimo nemico. Sapeva che la resa dei conti era oramai prossima. Non doveva e non voleva farsi prendere impreparato.
    Entrò nella stazione, inconscio di ciò che stava per succedere. E, giusto mentre tirava fuori i soldi per l'abbonamento mensile a quella sanguisuga che osano definire "Ente ferroviario Italiano", si materializzò davanti ai suoi occhi l'unica visione che non doveva vedere, accompagnata da un sonora e colorita imprecazione verso il creatore: una fila lunga chilometri, tanto quanto quella dell'Expo, lo attendeva verso la biglietteria. Ma nessuno poteva fermarlo. Così, con una goccia di sudore che gli scorgeva la fronte, decise di affrontare l'ultima corsa contro il tempo.
    Non poteva dargliela vinta al treno delle 7:01. Semplicemente non poteva.
    Ma non tutte le storie finiscono bene: sfortuna volle che l'ultima persona in fila prima di lui fosse una classica vecchietta rincoglionita che, nonostante tutti i possibili aiuti da parte di quel pover'uomo che sedeva lì a consegnare il tanto voluto pezzo di carta, sembrava non capire una parola di quello che diceva. Ma, dopo vari tentativi, la situazione finalmente si sbloccò.
    Ma ecco la provocazione finale: 7:00. Il treno arriva in stazione. Svelto, il nostro pargolo senza macchia e senza paura consegna la tessera, pronta ad essere caricata, con la stessa velocità con il quale un Rumeno corre allo scorgere di una macchina della polizia. Ma i suoi tentativi furono vani. Il treno gli partì in faccia, come solito.
    Non tutto era perduto: il treno delle 7:07 era ancora disponibile.
    Ma i sensi da povero non mentono mai. Ed arriva puntualmente in ritardo.
    Così, rassegnato, entrò alla seconda ora a scuola, dopo le varie imprecazioni da parte della professoressa di Matematica perchè privo di giustificazione, come se l'odio profondo verso le ferrovie non fosse una prova sufficiente.
    Maledetta vecchietta.
    Un giorno te la farò pagare.


    Episodio II: Una classica giornata all'insegna dei mezzi di traporto

    Non c'è niente di meglio per iniziare una giornata del risvegliarsi brutalmente dal sogno che si stava facendo, dove si faceva il lavoro dei propri sogni accanto alla ragazza dei propri sogni. Ma ahimè, la sveglia ricorda al nostro cavaliere che nonostante tutto rimane il povero di tutti i giorni, che al massimo può aspirare allo spazzino per Busso City con Federica, la sua amorevole mano che non l'avrebbe mai tradito, con una lacrimuccia che gli scalfisce il viso ed il classico gatto rompicoglioni sul letto.
    Ma non si dava per vinto neanche oggi, e così, con una misera consolazione fatta da caffè e quelle cazzo di brioche della Coop droganti a dir poco, decide di affrontare il sistema ferroviario Italiano per l'ennesima volta. Che questo giorno sia quello buono? Ovviamente no, le imprecazioni non mancano mai, e con un autista d'eccezione che lui chiama amorevolmente mamma riesce a prendere il treno delle 7:01, arrivato stranamente in orario. Lui sapeva benissimo che era un brutto, bruttissimo presagio, e difatti qualcosa va storto; l'autista dichiara un guasto che fa fermare il mezzo ad Avigliana per una decina di minuti. Tutte balle: avrà dimenticato di fare colazione, quel birbante.
    Ripreso il controllo della situazione lo sfortunato studente riesce ad arrivare a Grugliasco, con una sorpresa da parte della Giungla Trasporti Torino: il pullman davanti ai suoi occhi. Ovviamente lui non perde tempo e subito lo rincorre tentando di prendere la cosa con positività: alla fine è solo un po' di Jogging! Ma niente, oltre al treno sbagliato, trova anche l'autista sbagliato, che lo guarda con quel sorriso maligno alla fermata decidendo il suo terribile fato, non facendolo entrare nel tanto agognato mezzo di trasporto. Ma non tutto era perduto, e con uno scatto felino degno da 10 di Educazione Fisica il nostro eroe si lancia verso la stazione successiva, riuscendo a fregare l'autista.
    E dopo la meritata gloria ed acclamazione da parte dei suoi compagni di avventure finalmente si siede, conscio del fatto che era finalmente riuscito a vincere contro due enti infernali contemporaneamente.
    Si sentiva onnipotente, niente lo poteva fermare.
    Le ore a scuola passano normalmente fra le classiche sbottate da parte della professoressa di Informatica, che non riesce ancora a concepire che nessuno ha mai svolto un compito della sua materia dall'inizio dell'anno, ed il povero calabrese che insegna Telecomunicazioni, che non si riesce ad accorgere che il dialetto del Sud non è una lingua concepita nel normal parlare piemontese, lamentandosi pure per gli esiti dei compiti in classe. Ma finalmente suona l'agognata ultima campanella, e così il nostro eroe può lanciarsi alla nuova lotta contro Trenitalia. E niente da fare, la straccia pure questa volta, riuscendo a distruggere l'antica ed intoccabile superstizione del Majorana, secondo la quale non si può prendere il treno delle 13.29 se si esce alle 13.10.
    E lui riuscì nell'impresa. E, seduto su quegli scomodi posti blu già assaporava la libertà, il piatto di pasta fumante che lo aspettava come ricompensa per la faticosa giornata, ma non sapeva che un ultimo nemico doveva metterlo alla prova.
    Fu così che aspettò mezz'ora fuori dalla stazione, perchè il taxista mamma aveva dimenticato l'orario sempre identico da tre anni, con conseguenze disastrose per il nostro pargolo.
    Che gli serva da lezione.
    Mai abbassare la guardia.


    Episodio III: Una "normale" giornata all'ISIS E. Majorana

    Nuovo giorno, nuove disavventure per il nostro studente preferito!
    Dopo il classico, sacro ed intoccabile rito delle brioche droga e del caffè che sa ancora di bimbo africano, il nostro eroe si sentiva già pronto per affrontare la giornata a venire. Pfft, stronzate! Sapeva benissimo che qualcosa o qualcuno avrebbe fatto esaurire la sua già poco presente pazienza, e così fu.
    Facendo stranamente bel tempo in piena primavera aveva deciso di lasciare l'ombrello a casa, scelta molto azzardata a dire il vero, rischiando di fare la fine di un turista Cubano a Londra in caso di possibile acquazzone improvviso.
    Con sua grande sorpresa quei bricconi di Trenitalia oggi riescono a portare il nostro sfortunato eroe a scuola senza troppi problemi, nonostante abbiano deciso, nella loro povera ignoranza, di utilizzare un treno con pochissimi posti, alle 7 del mattino, che ovviamente non bastavano per sanare la richiesta snervante da parte dei pendolari, costringendoli ad uno spiacevole viaggio ammassai come capre, che potrebbe ricordare a qualcuno come condizioni quello per qualche campo di concentramento nazista. E nonostante i futili tentativi da parte di un pastore ferroviario la situazione non cambia, ricordando al nostro pargolo che Trenitalia è proprio come la guerra. Non cambia mai.
    Ma dopotutto la giornata sembrava avviarsi per il verso giusto, il suo gene della povertà l'aveva subito guidato alla ricerca del posto vuoto, che afferrò subito con avarizia suprema. Davanti a scuola si incontrò con i suoi classici compagni di disavventure, pronto e carico per affrontare sei ore in una scuola che di scuola non ha veramente un cazzo, tanto che il nome giusto dovrebbe essere un miscuglio fra Aushwitz ed Alcatraz, secondo gli esperti. La tanto agognata campanella suona rimbombando per tutto l'edificio, costringendo il nostro eroe ad affrontare la prima delle sue grandi fatiche, nonchè tortura davvero disumana: inglese alla prima ora.
    Ma non si fa intimorire tanto facilmente, e nonostante la sua frustratissima professoressa d'inglese abbia provato come suo solito a demolire i sogni di gloria e fama del famigerato unico possessore del vero gene della povertà, lui reagisce e non si lascia alterare dalle sue inutili minacce, come compiti non svolti perchè segnati sul registro elettronico alle quattro di mattina del giorno stesso. Finalmente l'ora passa ed è tempo di affrontare Italiano, che grazie alla magica tecnologia del Personal Computer passa in allegria grazie ai Memes, alla pastorizia e Lercio. Suona l'intervallo ed il cavaliere si avventura nel Bar del Majorana, un luogo freddo ed ostile, dove la concorrenza è l'unica cosa che regna. Avendo a che fare con della gente dal proabile ed elevato numero di cromosomi lo studente oramai surclassato dal suo fato sapeva che correre non serviva, così fece quello che nessuno avrebbe potuto aspettarsi da lui: aspettare il suo turno. E sebbene sapeva fosse un'impresa impossibile, dato che i tipi al Bar sono a malapena capaci a scandire parole, prendere ordinazioni e contare male i resti venne presto servito come per intervento divino, agguantando con uno scatto felino la sua focaccia bianca, chiamata amorevolmente "Olio alla focaccia", in quanto quella cosa spugnosa e soffice era soltanto una bugia. Quella roba sapeva di olio e basta.
    Ecco che dopo essersi cibato il cavaliere si lancia nel laboratorio di Telecomunicazioni, il peggiore dei suoi incubi: come poteva affrontare un Calabrese ed un Napoletano messi assieme!? Sperava che uno dei due fosse assente, ma tutte palle, ecco che ne arriva uno distruggendo l'udito del nostro pargolo con un sonoro "Uagliò!" urlato direttamente in faccia, e subito l'altro a passo di Tarantella. Pensava fosse giunta la fine, ma grazie alla copertura data dal suo compagno di avventure fidato riuscì a passare queste due ore in tranquillità, preso soltanto dai suoi sogni e dalla sua speranza di poter uscire da quell'inferno sceso in terra il più presto possibile. E, grazie all'intervento di quella buona donna della preside, i suoi desideri si avverarono: a causa di un'assemblea la scuola sarebbe terminata a mezzogiorno, incidendo un sorriso nel nostro combattente inducendolo all'euforia più totale. La campanella suonò dopo poco tempo, e dopo una viril danza di vittoria che non ha nulla di invidiare a quelle di accoppiamento lo studente, ancora carico di peripezie, tornò a casa. Anche al ritorno Trenitalia aveva deciso che oggi meritava che i pendolari andavano trattati con il giusto rispetto, sopprimendo giusto il treno che il nostro pargolo aveva tentato inutilmente di prendere. Così, amareggiato e disperato, decise di aspettare il treno dopo. E le lacrime versate al suo arrivo erano davvero troppe; sembrava quai un dejavù, era riuscito ad entrarci grazie a qualche strano intervento da parte di qualche divinità non identificata (non il Dio cristiano sicuramente: cel'aveva a morte con il nostro studente!), riuscì a salire sul treno, dove temette per la sua vita fino alla stazione di Avigliana, dove finalmente la maggior parte delle persone scesero e tornò a regnare la civiltà, un'altra volta.
    Finalmente a Busso City, il nostro eroe venne acclamato dal taxista mamma; ma prima di meritarsi un pasto caldo ed una casa accogliente, il nostro eroe dovette subire l'ultima provocazione, in quanto l'autista, adirata, aveva ahimè scoperto il segreto del cavaliere, un tre di storia mascherato con grande impegno, sebbene non sia bastato.
    Che gli serva da lezione.
    Mai abbassare la guardia.


    Episodio IV: La Pino-Pinguino, aka Trenitalia senza aria condizionata

    Se il buongiorno si vede dal mattino quello non era un buongiorno, in quanto a causa di una non chiara legge fisica la sveglia del telefono decide di suonare ben dieci minuti dopo. Guardando l'ora, il nostro beniamino non può che rispondere con un sorriso stampato in faccia da chi prenderebbe a schiaffi la vita.
    Ignorando il chiaro segnale datogli da qualche tipo di divinità sconosciuta all'intelletto umano continua il suo rituale mattiniero, composto come al solito da caffè e le nuove brioche droga: i nastrini. "Ma quanto cazzo sono buoni i nastrini?" pensava, ingurgitando quella soffice pasta zuccherata, vedendola come unico vero motivo per andare avanti con le sue peripezie.
    E svegliata taxista mamma finalmente si parte alla volta di una nuova indimenticabile giornata, resa rosea da Trenitalia come al solito, grazie alla nuova aria condizionata feat Pino il Pinguino, non capendo se era diretto al Polo Nord o a Grugliasco come tutte le mattine. Ma vabbè, il nostro studente preferito non aveva certo tempo per cimentarsi in questi ostici pensieri!
    Non importa alla fine, una mattinata difficile, ma riassaporare l'aria aromatizzata di smog e riascoltare magici suoni di clacson provenienti da chissà quale autista incazzato nero sembrava aver rimesso tutto a posto. Ma nonostante tutto non aveva ancora capito che apprezzare queste bellezze non aveva alcun tipo di senso quando alle calcagne hai un autista stronzo, e così il 76 gli passa di nuovo davanti, ma niente: dopo una corsa e qualche colpetto alle porte dell'autobus, l'autista sembrava proprio non capire l'estrema necessità del nostro pargolo nel salire sul sempre conteso mezzo di trasporto, costringendolo ad un lungo, povero e straziante viaggio a piedi, fino a scuola.
    Nonostante bimbiminchia di scuole medie, truzzetti random e vecchiette che riflettono sul senso della vita al posto di attraversare la strada, il nostro eroe senza macchia e senza paura riesce ad arrivare in perfetto orario.
    La scuola passa normalmente ed il nostro povero guru finalmente torna a casa, desideroso di prendersi un attimo di tranquillità; ma gli urli di taxista mamma non tardano ad arrivare, rendendo il riposo più difficile di un puzzle da 10000 pezzi di cielo azzurro.
    Una buona dose di cibo potrebbe ristabilire l'equilibrio e riportare la calma nel nostro eroe, ma con amaro stupore la giornata non poteva che concludersi con un piatto di brodo infernale, che qualche eretico e coraggioso personaggio osa chiamare "minestra".


    Episodio V: Neve a metà marzo?

    Si sa, quando una giornata inizia male, le sfighe finiscono con effetto valanga fino a quanto non si va a dormire, ed è così che inizia l'avventura di oggi.
    Ora della sveglia: 6:20.
    Il nostro altresì provato dalla sonnolenza eroe si sveglia per problemi di vescica alle ore 5:45.
    Intanto guarda casualmente l'orario sul suo fidato telefonino, ed intuisce che può ancora sfruttare del tempo per rimanere in simbiosi con l'oramai unico e vero compagno di vita: il letto.
    Purtroppo per lui però rigetta questa favorevole occasione, creando ad ogni spostamento rumori molto molesti che impediscono al nostro begnamino di dormire.
    Cantami o diva del pelide Trollface che sbottando corre con taxista mamma per prendere il treno delle sette!
    Ritrovato il calore firmato Trenitalia formato da persone ammassate ed ascelle profumate, il nostro eroe si ritrova a Grugliasco, con una bellissima sorpresa: la pioggia. L'unica cosa da fare era correre verso la fermata del pullman in quanto purtroppo non siamo a Torino, ed il classico marocchino fermo sotto i portici a vendere ombrelli era solo una vana illusione. Dopo una bella doccia il cavaliere riesce a prendere l'autobus, non senza impedimenti però: ahimè, i 2001 erano dietro l'angolo, e decisero che il metodo migliore per prendersi due schiaffi era poggiare delicatamente il proprio ombrello sulla cartella del nostro eroe, che mantendo la calma rispose delicatamente con una sonora bestemmia.
    Ma niente da fare: arrivato a scuola il nostro guru della povertà viene travolto dalla segreteria, che gli ricordano per l'ultima volta che si è dimenticato di passare alle PostePagareh per rinnovare l'iscrizione al suo "bellissimo" Istituto Tecnico, ed alla richiesta da parte della zelante signora del modulo d'iscrizione la cartella rivela solo ragnatele, scontrini del bar e bigliettini delle verifiche scorse.
    Scoraggiato il nostro eroe esce da scuola, e notò la goccia che fece traboccare il vaso: come ultima punizione, la pioggia si era trasformata, come alla fine è normalissimo a marzo, in neve. Quindi il nostro pargolo si incammina verso la stazione del treno, dovendo pure correre perchè mercoledì aveva a malapena il tempo per piangere ripensando alla giornata appena trascorsa. Arrivato in stazione dovendo decidere se assiderato o fradicio, il cavaliere tenta di pulirsi gli occhiali, che oramai sembravano un blocco di ghiaccio unico, ma ecco che succede l'inaspettabile: mentre strofinava con attenzione una lente sulla maglia la lente si stacca, cadendo per terra. Le bestemmie purtroppo non sono sufficienti per raccogliere la lente, e così fortunatamente la trova dopo dieci minuti di agonizzante ricerca, con la paura che il treno lo sorprenda nel momento meno opportuno da un momento all'altro.
    Messa a posto il guru si incammina verso il treno, tornando alla sua normale giornata, ovviamente con un'altra lavata feat. Taxista mamma, che aveva di nuovo scordato l'orario prefissato da secoli, lasciando il nostro sfortunato studente a piedi con un pugno di mosche.


    Enjoy!

    Edited by Trollface® - 16/3/2016, 19:04
  2. .

    OlgNzYx



    ARC-V Manga - Scala 1




    Benvenuti a tutti gli appassionati di Yu-Gi-Oh! O Manga in generale :)



    Eccoci con il primo capitolo tradotto in Italiano del Manga di Yu-Gi-Oh! ARC-V. Potrete scaricarlo dal Link sotto, oppure leggerlo direttamente da Imgurl cliccando il link sottostante.

    Di seguito alcuni chiarimenti o piccole curiosità:

    1. Anziché chiamarli "ARC-V Capitolo 1", Sia nella versione Giapponese che Inglese si usa invece il termine "Scala". Questo termina fa riferimento alla Scala dei Mostri Pendulum, simile a come per esempio nel manga di 5D's i capitoli vengono chiamati "Ride" per far riferimento alle D-Wheel.

    2. Si legge da Destra a Sinistra.

    3. Mantengo e utilizzo i nomi Giapponesi, in quanto in Manga ufficiali in inglese usa proprio questi, nonostante nell'Anime inglese cambino radicalmente.
    Il contrasto dei nomi è sempre stato presente in tutti i Manga della Shonen Jump: Quindi leggerete nel Manga "Reiji Akaba" e non "Declan Akaba", "Entermate" e non "Performapal", "Maiami City" e non "Paradise City".
    Per chi segue l'Anime sottotitolato non sarà una novità, visto che sentirete Yuya evocare "Entermate".

    4. Buona lettura! Se avete qualsiasi dubbio, scrivete Qui. Se notate qualche errore o non capite qualche termine, scrivete sempre Qui sotto.

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    Edited by Jv1391 - 7/2/2016, 18:25
  3. .
    CITAZIONE (edo9300 @ 15/11/2015, 22:41) 
    Purtroppo dalle versione mobile non si può votare, bisogna mettere versione classica che si trova in fondo alla pagina

    Si può votare dalla versione mobile, basta aprire il menù sulla destra scorrere in basso e premere vota.
  4. .
    Ho notato che questa sezione era ormai risalente alla preistoria cosi ho deciso di aprirne un'altra. Stavolta dovrete indovinare una carta in base a una filastrocca:

    Se mi metterai in difesa
    ti condurrò alla resa,
    al contrario in attacco,
    ti avverto io spacco
    ma non è niente in confronto
    al valore delle mie gemme di contorno


    Edited by edo9300 - 23/7/2015, 00:53
4 replies since 26/10/2012
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